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Madonna Sistina

Madonna Sistina

La Madonna Sistina, nota anche come Madonna di San Sisto, è un dipinto ad olio su tela di Raffaello. Il Papa Giulio II commissionò il dipinto per la chiesa di San Sisto a Piacenza nel 1512. È probabile che poi fosse stato completato intorno al 1513-1514. Si tratta di una delle ultime Madonne dipinte da Raffaello.
Dal 1754, il dipinto è stato trasferito a Dresda, dove ha avuto un impatto sulla scena artistica tedesca e russa. Fu trasferito poi a Mosca dopo la seconda guerra mondiale e ci rimase per circa dieci anni prima di tornare in Germania.

La tela misura 265 x 196 cm. Nel dipinto, la Madonna ha il Bambino in braccio, ed è affiancata da San Sisto e Santa Barbara. La Madonna si trova su delle nuvole e davanti ha due putti alati.

L'analisi dei colori mostra i tipici colori del Rinascimento. Ad esempio la malachite e l'orpimento combinati nel panneggio verde in cima al dipinto, oppure il blu oltremare combinato con il bianco di piombo nella veste della Madonna.

L'opera

La Madonna Sistina è un'evoluzione del tema storico della sacra conversazione, che Raffaello ha reinterpretato completamente eliminando gli accessori iconografici in favore di un rapporto diretto tra il soggetto e l'osservatore.

Su un tappeto di nubi costituito da una moltitudine di cherubini, Maria appare a tutta figura col Bambino in braccio. Importante notare come la caduta delle pieghe della veste, mosse come un venticello, suggerisce il loro movimento.

Sisto e Barbara rivolgono i loro sguardi, gesti e pose del corpo in direzioni opposte, il primo tende verso l'alto mentre la seconda verso il basso, invece madre e figlio sussistono diritti e guardano direttamente verso lo spettatore. La postura dei due santi sottolinea il momento teatrale e suggerisce a Maria ed il Bambino la presenza di fedeli (gli spettatori del dipinto). Il bordo inferiore è decorato come un parapetto di legno a trompe-l'oeil, con San Sisto che sostiene il triregno al centro e due splendidi cherubini pensosi che si affacciano.

Non c'era mai stato un rapporto così diretto e teatrale tra la divinità e il fedele. Nella tradizione delle sacre conversazioni, gli artisti precedenti si limitavano a rappresentare una o più figure che richiamavano l'attenzione dello spettatore al quale indicavano il centro della scena. Ma nel dipinto di Raffaello, Maria e il Bambino discendono direttamente dal cielo per lo spettatore, diventando così parte integrante e protagonista del dipinto.

Pertanto, non si tratta di una percezione del divino da parte dei fedeli, ma di un divino che appare e si dirige verso i fedeli. Il Bambino è un dono di devozione e simboleggia anche il suo sacrificio per salvare l'umanità.

La storia della Madonna Sistina

Il dipinto fu commissionato da Papa Giulio II, come pala d'altare per la chiesa del monastero benedettino di San Sisto a Piacenza, in onore del suo defunto zio (Papa Sisto IV). La commissione voleva che il dipinto rappresentasse i santi Sisto e Barbara.

Augusto III di Polonia comprò il dipinto per circa 120.000 franchi nel 1754 e lo portò a Dresda, dove assunse molta più importanza. Per molti decenni, rimase il più alto dei prezzi mai pagati per un dipinto. Johann Joachim Winckelmann ha elogiato la Madonna Sistina nella sua popolare e influente Geschichte der Kunst des Alterthums (1764), posizionando il dipinto nella mente pubblica e al centro di un dibattito sull'importanza dei suoi elementi classici e cristiani.

Si dice che molti spettatori commossi dal dipinto sono entrati in uno stato di estasi religiosa. Il dipinto è diventato così un simbolo del romanticismo tedesco del XIX secolo a causa del suo potere quasi "magico". Grandi personalità come Goethe, Wagner e Nietzsche, sono stati tutti influenzati dal quadro.
Il "Neues Königliches Museum" (Nuovo Museo Reale), inaugurato nel 1855 in un edificio progettato da Gottfried Semper, ospitò la Madonna Sistina, alla quale fu destinata una sala per sé.

Dopo la II Guerra Mondiale

La Madonna Sistina è stata salvata dalla distruzione durante il bombardamento di Dresda durante la Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, le condizioni in cui fu salvata e la storia successiva dell'opera sono entrambe oggetto di controversie. Una galleria della Svizzera sassone ospitò il dipinto ed altre opere.

Quando però l'Armata Rossa le trovò, le prese. Il dipinto fu trasferito per un breve periodo a Pillnitz. Da lì fu caricato su un treno per essere portato a Mosca. Dopo aver visto la Madonna, Mikhail Khrapchenko (il principale funzionario artistico sovietico), sostenne che il Museo Puškin avrebbe ora potuto rivendicare un posto tra i grandi musei del mondo.

Nel 1946, il dipinto, insieme ad altri capolavori recuperati dai sovietici, fu esposto in una piccola mostra al Pushkin. Tuttavia, dopo la morte di Joseph Stalin nel 1955, i sovietici hanno preso la decisione di restituire l'opera alla Germania "per rafforzare l'amicizia tra il popolo sovietico e tedesco". A ciò seguì una polemica globale, infatti la stampa affermava che il deposito sovietico avesse danneggiato la collezione d'arte di Dresda, ma i sovietici risposero di aver in realtà salvato i pezzi.

AutoreRaffaello Sanzio
TitoloMadonna Sistina
Anno1513 - 1514
TecnicaOlio su tela
Dimensioni265 x 196 cm
UbicazioneGemäldegalerie, Dresda
Madonna Sistina
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