B I O A R T S W O R K

l o a d i n g

Curiosità, Natale

Il presepe napoletano

Il presepe napoletano

Tradizionalmente ambientato nella Napoli del Settecento, il presepe napoletano mostra la nascita di Gesù.

Per molti secoli, il presepe è rimasto inalterato ed è una delle tradizioni natalizie più radicate e seguite della città. La via San Gregorio Armeno, famosa a Napoli, ospita una mostra di tutto l'artigianato del presepe locale. Inoltre, ci sono molti musei, sia cittadini che non cittadini, che mostrano oggetti storici o intere scene relative alla nascita di Gesù.

Origini del presepe napoletano

Le origini del presepe napoletano risalgono a poco meno di mille anni.

Nel 1340, la regina Sancia D'Aragona, moglie di Roberto D'Angiò, ha donato alle monache Clarisse il primo presepe. Si tratta di una semplice grotta, animali e figure sacre. La statua della Madonna di esso è conservata nel Museo Nazionale San Martino di Napoli.

Tuttavia, San Gaetano da Thiene è stato il vero creatore del presepe napoletano che conosciamo. Sulla spinta di San Francesco, decise di andare oltre la rappresentazione della sola Natività, che c'era stata fino al 600, e valorizzò anche il resto dello scenario, aggiungendo personaggi e luoghi che combinavano il sacro ed il profano.

Nel periodo del regno di Carlo III di Borbone, il presepe napoletano ha acquisito nuovo valore a seguito del rinnovamento culturale e artistico della città. Il re ne volle uno specifico per la sua corte, da mostrare alla Reggia di Caserta, che ancora oggi è visitabile.

Sono cambiati anche i committenti, non solo fedeli religiosi, ma anche le persone ricche e nobili. Dal settecento ai nostri attuali presepi, gli artigiani napoletani iniziarono a sbizzarrirsi creando statuette di vario tipo, ma soprattutto personaggi di vita quotidiana.

Il presepe napoletano oggi

Il presepe oggi non perde il suo vero significato ed il lascito culturale, che troviamo nelle sue rappresentazioni realistiche. È diventato non solo un simbolo religioso, ma anche uno strumento che descrive, identifica e unisce la comunità di appartenenza nella sua composizione. Il presepe napoletano è stato e continua ad essere un mezzo per identificare la gente napoletana e rappresenta l'antecedente del realismo che ha caratterizzato le rappresentazioni teatrali e le produzioni cinematografiche napoletane.

All'oggi, alcuni artigiani producono pastori che riflettono le personalità di oggi. In via San Gregorio Armeno ci sono mostre permanenti e negozi di artigiani che vendono oltre alle classiche statuette, pastori che rappresentano personaggi moderni come Totò, Pulcinella, politici o anche calciatori.

Ogni anno, il presepe viene realizzato in molti luoghi della Campania da associazioni e gruppi di persone. Già agli inizi di novembre iniziano le costruzioni dei presepi all'aperto e invitano tutti a visitarlo.

Inoltre, il presepe partenopeo tradizionale è cambiato oggigiorno. L'arte presepiale è stata modernizzata da nuovi e giovani artisti, che stanno creando presepi sempre nuovi ed originali, presepi in miniatura, all'interno di lampadine, in una cozza, in una rosa essiccata o addirittura all'interno di una lenticchia o su una testa di spillo (creando così il presepe più piccolo al mondo).

I personaggi

Il presepe si costituisce di numerosi personaggi, che non sono solo delle statuine, ma hanno dei veri e propri significati. Tra questi ricordiamo:

  • Il pescatore, simbolicamente è il pescatore di anime. Il primo simbolo utilizzato per rappresentare i perseguitati cristiani dall'Impero Romano fu il pesce. Ciò perché l'aniconismo, che vietava di rappresentare Dio, rimase in vigore fino al III secolo, ed ha comportato l'obbligo di utilizzare simboli per riferirsi alla divinità;
  • Il monaco, viene letto in modo dissacrante, come rappresentazione del collegamento tra sacro e profano nel presepe napoletano;
  • La zingara, una giovane donna, le cui vesti sono rotte ma comunque attraenti. Tradizionalmente, la zingara ha la capacità di prevedere il futuro. Questa figura ha molte interpretazioni. Alcuni vedono la sua presenza come un segno del dramma di Cristo, perché porta con sé un cesto di arnesi di ferro, che sono il metallo utilizzato per forgiare i chiodi della crocifissione e quindi simboleggiano dolore e sventura. Altre volte viene rappresentata con un bambino in braccio, che rappresenta quindi anche la maternità e non necessariamente la sfortuna o il dolore;
  • I re Magi, rappresentano il viaggio della stella cometa, che coincide con la nascita del nuovo "sole-bambino". In questo modo, la tradizione cristiana dice che si sono spostati verso oriente, che è il punto di partenza del sole. Sebbene il plurale della parola sia "mago", è meglio dire "magio" per evitare dubbi. Si trattava di persone intelligenti che avevano autorità sacerdotali e regali;
  • I venditori, svolgono diverse mansioni. Il lavoro che viene rappresenta uno specifico mese dell'anno, come ad esempio gennaio che rappresenta il macella io, oppure novembre il venditore di castagne;
  • Le lavandaie, stendono i panni ed assistono alla Madonna.

I luoghi

Anche i luoghi non sono casuali, anzi, anch'essi sono ricchi di significato. Tra questi ricordiamo:

  • Il ponte, simbolo magico e di passaggio. In alcune favole napoletane, tre bambini vengono uccisi e seppelliti nelle fondamenta del ponte per tenere salde le arcate. Di conseguenza, simboleggia un passaggio tra i mondi dei vivi e dei morti;
  • Il fiume, rappresenta la morte e la nascita divina. Nella religione cristiana, si riferisce al liquido del feto materno e all'Acheronte, il fiume degli inferi su cui i dannati vengono traghettati;
  • Il forno, è un richiamo alla nuova dottrina cristiana, che trova i suoi fondamenti nel pane e nel vino durante l'eucaristia, oltre a rappresentare un mestiere comunemente diffuso;
  • L'osteria, riconduce ai rischi associati al viaggio. In contrasto con i Vangeli, che raccontano che le locande e le osterie si rifiutarono di ospitare la Sacra Famiglia, il banchetto dissacrante che si svolge all'interno è un simbolo delle cattiverie del mondo che la nascita di Gesù illuminerà;
  • Il pozzo, ponte tra la superficie e le acque sotterranee, la sua storia è piena di leggende e superstizioni che lo rendono un luogo spaventoso;
To top