L’opera Aiace e Cassandra di Jago rappresenta una delle sue creazioni più intense e drammatiche. La scultura affronta il mito greco con un linguaggio moderno. Jago reinterpreta i personaggi mitologici, concentrandosi sulla complessità emotiva delle loro vicende.

Aiace, un eroe tradito dal destino, viene raffigurato con una forza quasi sovrumana. La sua postura suggerisce un tormento interiore irrisolvibile. Mentre Cassandra, la profetessa condannata a non essere creduta, si presenta fragile e impotente. La sua espressione comunica rassegnazione e dolore. La scelta di rappresentare i due protagonisti insieme sottolinea il loro legame tragico. Infatti Jago interpreta i miti classici per far emergere tematiche universali e attuali. Cosicché Aiace e Cassandra diventano simboli dell’incomprensione e dell'inevitabilità del destino.

L’attenzione ai dettagli anatomici è impressionante. Ogni muscolo e piega della pelle esprimono emozioni profonde. Jago combina la perfezione tecnica con una narrazione emotiva potente. Il contrasto tra la forza di Aiace e la fragilità di Cassandra è evidente. Questo dualismo rafforza il dramma insito nella scena rappresentata. L'uso del marmo accentua il senso di eternità e sacralità dell’opera. La luce gioca un ruolo cruciale. Essa esalta i volumi e le espressioni dei protagonisti, conferendo loro una presenza quasi viva. Le ombre intense creano un’atmosfera cupa e tragica.

Inoltre Jago utilizza il mito per riflettere sulla condizione umana. L’opera interroga lo spettatore sui temi del potere, della vulnerabilità e del destino. La vicenda di Aiace e Cassandra diventa un’allegoria del conflitto tra ragione e istinto.

L’opera invita il pubblico a confrontarsi con le proprie fragilità. Ogni osservatore può riconoscere in Aiace o Cassandra una parte di sé. Con Aiace e Cassandra, Jago dimostra ancora una volta la sua maestria nel fondere tecnica classica e sensibilità contemporanea.